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  • Immagine del redattore#gianandreaguidetti

Grain Free ancora in discussione


Da quasi un anno, si dibatte sull'effettivo valore nutrizionale delle formule Grain free; il tutto è nato negli USA, relativamente a problemi riscontrati su cani alimentati da tempo con questa tipologia di prodotti che sono stati formulati senza l'utilizzo di cereali. In particolare si ritiene che le formule Grain free possano essere responsabili dell'insorgenza di una malattia cardiaca, la Cardiomiopatia Dilatativa (DCM).


Purtroppo, nell’ambito della nutrizione, si sentono molteplici pareri, ed è difficile districarsi tra tutte le varie tendenze, fra cui quella che specie in USA, ha cambiato una parte importante del mercato: il Grain free. Questa tendenza, che partiva dalla constatazione che il cane deriva dal lupo, ha portato, per prime industrie canadesi, alla formulazione dei Grain free: il lupo non mangiava certo i cereali e i cani, che sono i suoi pro nipoti, dovrebbero fare altrettanto. Obiettivamente, questo concetto è affascinante ma non traslabile: quasi tutti i cani attuali, a parte tra altri i Dingo e i Siberian Husky, sono in grado di digerire bene i carboidrati (ovviamente cotti) perché l'evoluzione attraverso la domesticazione, li ha distinti dal lupo, infatti sono in possesso di molte più copie geniche in grado di produrre amilasi, gli enzimi che scompongono i carboidrati in zuccheri semplici (fra 20 e 40 rispetto ai due dei progenitori lupi).

Le Linee Grain free sono state create per soddisfare la clientela indirizzata verso questa nuova tendenza, specie quella americana, che è rimasta affascinata dal concetto "senza cereali" e dalle fonti proteiche presenti in quantità rilevanti in formula.

Il cane tendenzialmente non avrebbe problemi ad alimentarsi con un grain free e con proteina moderatamente aumentata.

Il problema è sulle fonti di amido utilizzate in alternativa ai cereali e sulla loro digeribilità e assimilazione; un altro problema è quello che, per inserire in formula quantitativi elevati di proteine, si alzi il rischio di una possibile presenza di residui farmacologici veicolati dalle farine di carne ed osso, specie di pollo e tacchino, da allevamento intensivo.

Per questo è preferibile utilizzare quei prodotti che contengono pesce pescato in mare o carni di animali al pascolo o provenienti da allevamenti estensivi o biologici. Inoltre, per capire se altre materie prime utilizzate per eliminare il grano non provochino danni, ci possono volere decine di anni. Sicuramente sai che ora, anche il grain free è sotto processo per varie ragioni, quindi, ogni scelta è difficile.

Quello che posso dire è di rivolgersi a quelle aziende che sono impegnate da anni negli studi sulla patologia della nutrizione o su quelli delle Reazioni Avverse al cibo (RAC) e delle intolleranze alimentari.



Purtroppo negli ultimi anni le statistiche hanno evidenziato, nei nostri amici pelosetti, sempre più disturbi con eziologia infiammatoria che nella maggioranza dei casi vengono risolti attraverso il cambio di alimentazione.

Fai tu la scelta e se ti rivolgi al Grain free, fallo verso quelle formule naturalmente ricche o integrate con taurina, un aminoacido identificato come carente (e probabile causa dei problemi cardiaci nel cane).

Per approfondimenti commerciali: FORZA10 Legend






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