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Doctor Gianandrea Guidetti Pharmacist, phytotherapist, formula expert, expert in phytonutrition for dogs and cats
Scientific publications
 

The love for my little friends has led me to investigate food-related disorders and the restoration of health through what nature makes available to us.

#thepowerofplants

Una dieta nutraceutica a base di Lespedeza spp., Vaccinium macrocarpon e Taraxacum officinale come valido supporto nutrizionale per gatti con insufficienza renale cronica

Nei gatti, l’insufficienza renale cronica può verificarsi frequentemente dopo i 9 anni con un’incidenza di circa il 10%. In questa valutazione clinica 34 gatti castrati di proprietà, affetti da insufficienza renale cronica al II°-III° stadio diagnosticata secondo le linee guida della Società Internazionale di Studio Renale (IRIS) hanno ricevuto in modo casuale una dieta di controllo (n = 17) o una dieta nutraceutica (n = 17) per 90 giorni. Durante la valutazione non sono stati riportati effetti collaterali. Dopo 90 giorni la creatinina, l’azoto ureico, le proteine totali e l’AST sono risultati significativamente diminuiti nei gatti che avevano ricevuto la dieta nutraceutica. Gli stessi hanno avuto anche una diminuzione significativa per quel che riguarda la torbidità e il colore delle urine e le proteine totali. In sintesi, è stato osservato che una dieta nutraceutica appositamente formulata è in grado di migliorare gli indicatori chiave di insufficienza renale nei gatti che sviluppano spontaneamente malattia renale cronica.

Efficacia clinica di una dieta nutraceutica in cani con epifora

L’epifora è riconosciuta come un’eccessiva lacrimazione in seguito ad danneggiamento del canale nasolacrimale. Generalmente si presenta dai 2-3 mesi ed è bilaterale. Pur essendoci alcuni fattori predisponenti ricerche cliniche e in vitro hanno dimostrato come anche questa lacrimazione, come ogni meccanismo espulsivo, possa essere anche una conseguenza di un’assunzione cronica di cibo contaminato da residui farmacologici come l’ossitetraciclina, legalmente e ampiamente utilizzata negli allevamenti intensivi di polli e tacchini. E’ stato anche osservato come tale antibiotico sia in grado di indurre, in tempi relativamente rapidi (24-48h) effetti pro-infiammatori, tossici e geno-tossici.

La dieta Opthalmic, a base di materie prime derivanti da allevamento estensivo (dunque prive di ossitetraciclina) e arricchita da uno specifico pool di fitoterapici con tropismo verso la funzione oculare, si è dimostrata in grado di ridurre significativamente in soli 30 giorni i principali sintomi dell’epifora (eccessiva lacrimazione, cheratinizzazione corneale, infiammazione congiuntivale e blefarite) in 45 cani padronali di età media attorno ai 6.5 anni in cui il solo trattamento farmacologico era risultato inefficace.

Ricerca ossitetraciclina palestrati

Questo lavoro ha evidenziato la presenza dell’ ossitetraciclina nel siero di 15 atleti che assumevano elevati quantità di carne da allevamento intensivo ed erano affetti da sintomatologia riferibile a reazione avversa al cibo.

Ricerca Linea Cellulare k562

Lo scopo del lavoro è stato quello di valutare il comportamento meccanico della membrana di cellule umane eritroleucemiche K562, comunemente utilizzate in vitro come modello tumorale, a seguito dell’incubazione con ossitetraciclina (OTC), antibiotico comunemente utilizzato in zootecnia. Le proprietà meccaniche delle cellule possono essere utilizzate come marker per valutare il loro stato fisiologico, come ad esempio la presenza di un processo patologico o la loro fase di differenziazione. Il comportamento meccanico osservato è strettamente legato all’organizzazione del citoscheletro e il maggior contributo deriva dal sistema contrattile actina-miosina. In particolare, l’actina corticale, è fortemente coinvolta nel processo apoptotico per cui è plausibile che l’induzione dell’apoptosi stessa (morte cellulare programmata) possa essere rilevata anche analizzando le proprietà meccaniche delle cellule. La tecnica utilizzata per tale rilevazione è stata l’aspirazione con micropipette, la quale consente di rilevare la tensione corticale di cellule in sospensione grazie all’applicazione di piccole differenze di pressione idrostatica. 

Ricerca potere pro-infiammatorio ossitetraciclina

La ricerca dimostra che l’osso dei polli contaminato da residui tossici dell’ ossitetraciclina, presente molto spesso nel petfood basato sulle carni da allevamento intensivo, provoca la necessaria risposta infiammatoria del sistema immunitario come meccanismo di neutralizzazione del tossico.

Alimentazione: da prima medicina a primo veleno

Nel corso degli ultimi 50 anni, le reazioni avverse dell’organismo agli elementi ambientali sono cresciute vertiginosamente negli esseri umani e negli animali domestici. Tali reazioni possono essere espulsive (vomito, diarrea, forfora e abbondante secrezione o escrezione) o sospinte da un processo infiammatorio (considerato un processo di guarigione) responsabile della distruzione di ogni sostanza tossica introdotta nel corpo. Quindi, è chiaro che se si assume quotidianamente un cibo contaminato, il processo infiammatorio diventa inevitabilmente cronico. I più comuni processi infiammatori di cani e gatti sono proprio conseguenza di questa condizione, causata da contaminanti ben definiti: i residui tossici di ossitetraciclina (OTC). Infatti, una volta eliminato tutto ciò che contiene questo composto, tutti i processi infiammatori tendono a regredire rapidamente e spontaneamente.

In questo capitolo abbiamo esaminato e discusso il problema riguardante l’impiego di sostanze farmacologiche e chimiche, che vengono utilizzate per aumentare la produzione di frutta, verdura, carne e pesce derivati da agricoltura intensiva, latte, uova e cereali. Tali sostanze possono persistere all’interno dei prodotti in quantità variabile e, gradualmente o rapidamente (spesso in poche ore), avvelenano l’organismo causando reazioni come allergie, shock anafilattici (non così frequenti), malattie autoimmuni (fortunatamente non così frequenti ma in continuo aumento) e processi infiammatori, la reazione più comune.

Complesso proteina-ossitetraciclina: il lato oscuro del pet food

L’abuso di antibiotici in tutto il mondo rappresenta una seria minaccia, che può avere un profondo impatto sulla salute di animali domestici e uomini attraverso l’alimentazione e la medicalizzazione che rappresentano un altro modo di trasmissione della resistenza agli antibiotici.

La seguente ricerca ha voluto determinare una possibile formazione complessa tra substrati biologici ossei, come le proteine e ossitetraciclina (OTC), un antibiotico approvato per l’uso in zootecnia, in grado di determinare un effetto tossico sulle cellule K562.

Saggi di vitalità cellulare e analisi in triploquadrupolo sono stati utilizzati per valutare la potenziale tossicità di un estratto di osso derivato da polli trattati con OTC secondo canoni di legge e da polli non trattati a 24, 48 e 72 ore di incubazione.

Reazioni avverse al cibo dovute alla presenza di residui di antibiotici nella dieta per cani: uno studio preliminare

Negli ultimi decenni, le reazioni avverse al cibo sono aumentate considerevolmente nei cani e nei gatti. In questo studio riportiamo l’insorgenza di sintomi d’intolleranze alimentari, tra cui otite, diarrea, ansia generalizzata e dermatite in un gruppo di 8 cani alimentati con diete commerciali. Tali cani, dopo essere stati visitati presso l’ospedale veterinario dell’Università di Sassari, hanno ricevuto una dieta a base di pollo biologico per 15 giorni. Sono stati valutati i parametri biochimici del sangue, la composizione di crocchette e la concentrazione sierica di ossitetraciclina (OTC) prima e dopo 15 giorni di somministrazione dietetica a base di pollo biologico. E’ stato ipotizzato che un’assunzione cronica di cibo contaminato da OTC e anche dalla presenza di aggregati di nanoparticelle, potesse essere alla base dell’inizio delle intolleranze alimentari farmacologiche o idiopatiche. 

Efficacia clinica di una dieta nutraceutica in gatti con sintomatologia da reazione avversa agli alimenti

In questa ricerca è evidenziata per la prima volta una correlazione tra l’andamento della concentrazione ematica dell’ossitetraciclina, antibiotico largamente e legalmente utilizzato nell’allevamento intensivo di animali da reddito (principalmente pollo e tacchino), e le manifestazioni cliniche dermatologiche (prurito al collo e sul dorso, bava e lesioni cutanee), in 18 gatti padronali alimentati per lungo tempo con diete commerciali. Come evidenziato da altre ricerche scientifiche condotte da gruppi internazionali, è pressoché impossibile evitare l’utilizzo di materie prime come la farina di carne di pollo o di tacchino, dato il loro basso costo e la reperibilità, anche in quei casi in cui è dichiarata la presenza di altre proteine (manzo, maiale e cavallo). In particolare, in questa ricerca è mostrato come tali manifestazioni dermatologiche possano regredire in maniera significativa semplicemente utilizzando una dieta priva di residui di ossitetraciclina in un lasso di tempo che è proporzionale alla gravità delle lesioni, ma con miglioramenti progressivi che sono visibili già dai primi giorni.

Gestione dei calcoli di struvite nel gatto

L’urolitiasi, o calcolosi, delle vie urinarie è un fenomeno che si verifica tra il 15 ed il 23% nel gatto, principalmente con i calcoli di struvite. In questa valutazione clinica è stata studiata l’efficacia della dieta FORZA10 URINARY Active nel ridurre l’incidenza dei calcoli di struvite e contemporaneamente indurre un miglioramento clinico in un gruppo di 33 gatti di età superiore ai 5 anni.
Gli effetti pro-infiammatori, tossici e geno-tossici sull’organismo dei cani e gatti dei residui di ossitetraciclina, presenti spesso nel petfood basato su farine di carne e osso di pollo e tacchino, sono stati da noi dimostrati in varie ricerche in vitro, cliniche e scientifiche molte delle quali pubblicate su prestigiose riviste scientifiche internazionali e tutte presenti sul nostro sito. Tali effetti possono spiegare l’efficacia di Renal Active anche su una patologia come l’urolitiasi. Questa dieta da privazione di tutte le materie prime potenzialmente contaminate dall’ossitetraciclina evidenzia, anche attraverso l’utilizzo di un pool specifico di fitoterapici con tropismo verso la funzione renale, una chiara riduzione della presenza di calcoli di struvite e un miglioramento rilevante di tutti i parametri biochimici come pH, colore delle e torbidità delle urine così come la chiara riduzione della presenza di globuli rossi, bianchi e proteine sempre nelle urine.

Cibi funzionali nell’alimentazione animale: focus su cani e gatti

L’obiettivo di questo capitolo è di fornire un aggiornamento generale sulle diete per animali domestici disponibili in commercio che si sono dimostrate efficaci nei confronti di patologie su sfondo infiammatorio. Il successo delle diete funzionali per animali domestici dipende dalla combinazione di elementi funzionali (come ad esempio estratti fitoterapici, probiotici, prebiotici e altri elementi bioattivi) per ridurre efficacemente il rischio di malattia e/o mantenere un’omeostasi fisiologica. Ricerche scientifiche hanno evidenziato in modo inoppugnabile come le nostre diete siano in grado di migliorare significativamente lo stato di salute di cani affetti da svariate patologie utilizzando specifici pool di piante medicinali che agiscono con proprietà antitossiche, antinfiammatorie, antiossidanti e immunomodulanti, garantendo la necessaria quantità di Omega3 e rispettando il loro indispensabile equilibrio con gli Omega6 e soprattutto eliminando completamente tutto ciò che può contenere l’ossitetraciclina. Questo antibiotico, ancora largamente e legalmente usato con estrema efficacia nell’allevamento intensivo, diventa imprevedibilmente e gravemente tossico quando si lega all’osso degli animali da carne, in particolar modo pollo e tacchino. La tossicità dell’ossitetraciclina fissata nel tessuto osseo (ma anche, in percentuale molto minore nel grasso sottocutaneo) si evidenzia, nel cane e nel gatto, attraverso fenomeni di apoptosi, genotossicità (con fenomeni epigenetici) e rilascio massiccio di gamma interferone (citochina proinfiammatoria) culminando con l’insorgenza di fenomeni infiammatori dislocati a qualsiasi organo, blocco dell’attività di varie ghiandole (lacrimali, isole di Langerhans, enzimi pancreatici, tiroide, gonadi), alterazione dell’attività dei neurotrasmettitori e ormoni, reazioni allergiche, tossiche, immunomediate e autoimmuni.

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