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Carne e Pesce da cellule coltivate

Immagine del redattore: #gianandreaguidetti#gianandreaguidetti

Sebbene il Governo italiano abbia recentemente approvato un disegno di legge dove si vieta la produzione e la commercializzazione di carne coltivata per il consumo umano e animale, il mercato del cibo per animali domestici ha visto di recente, a livello sperimentale, l'introduzione di tessuto muscolare animale coltivato a partire da colture cellulari, anche chiamato carne coltivata o prodotta in laboratorio.


Secondo il Governo italiano questo disegno di legge mira a preservare il patrimonio alimentare e culinario italiano per tutelare la salute umana e l'industria agroalimentare nazionale, e fa seguito a una petizione lanciata da Coldiretti contro i "cibi sintetici" che ha raccolto quasi mezzo milione di firme.



I sostenitori, d'altro canto sostengono che questa tecnologia potrebbe ridurre l'impatto ambientale dell'allevamento convenzionale di animali e diminuire il rischio di malattie zoonotiche, però emergono anche ulteriori preoccupazioni riguardo alla sua sostenibilità.


Le tecnologie attuali richiedono una quantità significativa di energia e infrastrutture specializzate, e l'impatto ambientale di un'industria a pieno regime è difficile da valutare.


Uno studio del 2019 condotto da scienziati dell'Università di Oxford ha dimostrato che, nel lungo termine, i metodi di produzione di carne coltivata potrebbero richiedere un quantitativo di energia così elevato da aumentare il riscaldamento globale più di alcuni tipi di allevamento di bovini.


I prodotti a base di carne coltivata, non sono ancora stati autorizzati all'interno dell'Unione Europea.

L'EFSA, l'agenzia europea per la sicurezza alimentare, non ha ancora ricevuto richieste in questo senso.

In base alle norme sul libero scambio dell'UE però il disegno di legge italiano non impedirebbe l'importazione di carne coltivata da altre parti d'Europa, qualora venisse approvata dall'EFSA.



Sebbene sviluppi futuri potrebbero migliorare la sostenibilità, per ora, fonti di proteine vegetali, fungine e di insetti potrebbero rimanere le scelte più ecologiche per il cibo per animali domestici.


Ma vediamo di spiegare in modo semplice come si produce la carne coltivata e quale è la posizione della scienza che comunque coincide con le mie personali convinzioni.

Questa carne si ottiene facendo crescere e differenziare cellule adipose e muscolari, precedentemente prelevate da animali vivi, in un brodo nutritivo all’interno di un bioreattore (niente Frankenstein quindi).

I ricercatori utilizzano poi supporti 3D o tecniche di bioprinting per imitare la consistenza di vari tagli di carne.


La "storia" riporta che il primo hamburger, prodotto con carne coltivata, è stato presentato nel 2013 da ricercatori dei Paesi Bassi ed è costato 1 milione di dollari (ora il costo si è ridotto di un terzo).

Da allora, la carne coltivata è considerata dagli scienziati, uno strumento promettente per ridurre l'impatto ambientale della produzione di carne convenzionale e migliorare la sicurezza alimentare.

Da un punto di vista nutrizionale, la carne coltivata potrebbe essere più adatta rispetto alle alternative a base vegetale a sostituire la carne convenzionale nella dieta dei piccoli animali. E' da considerarsi anche più sicura rispetto ad un allevamento convenzionale, riducendo la necessità di antibiotici, anche se sarà necessaria una valutazione approfondita della sicurezza.

Secondo gli scienziati, il disegno di legge, che ora deve essere ratificato dal Parlamento, potrebbe avere un impatto negativo sulla ricerca e sull'innovazione in Italia.



A mio parere la carne o il pesce coltivati, saranno utili in un futuro prossimo, quando vedremo drasticamente ridotti i costi di produzione e il conseguente impatto ambientale. Questo impiego sarà utile per preservare, nel lungo termine, in maniera particolare le fonti di cibo attinto dai mari e dagli oceani e i loro rispettivi ecosistemi.

Il pesce è molto usato negli alimenti per animali domestici e nei mangimi sia per gli animali terrestri che per quelli acquatici.

Essere in grado di sostituire il pesce pescato nei mari e negli oceani, con fonti basate su cellule, rappresenta una soluzione efficace per alleviare le pressioni distruttive sul nostro ecosistema acquatico.


Allo stesso tempo, ci permetterà anche di fornire alternative più sane per i nostri animali domestici.



Abstract

The pet food market has recently seen the introduction of animal muscle tissue grown from cell cultures, also known as cell-cultured or lab-grown meat. While advocates argue that this technology could reduce the environmental impact of conventional livestock farming and decrease the risk of zoonotic diseases, there are concerns about its sustainability. Current technologies require a significant amount of energy and specialized infrastructure, and the environmental impact of a full-grown industry is difficult to assess. A 2019 study by scientists at the University of Oxford found that, over the long term, cultured meat production methods may require large enough energy inputs that the technology could increase global warming more than some types of cattle farming. While future developments may improve sustainability, for now, plant-, fungus-, and insect-based protein sources may remain the more ecologically-friendly choices for pet food...





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