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Dott. Gianandrea Guidetti

L'Aglio (Allium sativum) nell'alimentazione del cane: rischi/benefici


Il problema della supposta tossicità dell'aglio a determinati dosaggi, riguarda tutta la famiglia delle Liliaceae (cipolla, scalogno, porro, aglio, giglio, asparago, erba cipollina, tulipano, giacinto, etc) che presentano una quantità elevata di composti organici dello zolfo. Grazie a queste proprietà le piante in oggetto sono particolarmente efficaci nella cura di parecchie patologie sia nell'uomo che negli animali, tantochè vengono comunemente impiegate dalla medicina tradizionale per contrastare soprattutto i parassiti interni. Dalla farmacognosia si evince che alcune Liliaceae, contenendo principi attivi, necessitino di particolare attenzione ai dosaggi di somministrazione (ma questo per tutte le piante che contengono p.a.) come peraltro e nello stesso modo bisogna prestare attenzione alla somministrazione dei farmaci, rispettandone scrupolosamente i dosaggi e la posologia. Tali raccomandazioni devono anche tenere conto della diversità del meccanismo di azione nelle differenti specie, ovvero bisogna prestare attenzione alla farmacocinetica (studio dei processi di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione dei farmaci), alla farmacodinamica (studio degli effetti biochimici e fisiologici dei farmaci e del loro meccanismo d’azione) ed alla tossicologia nei differenti animali, facendo particolare attenzione alle diversità di razza nei cani.

Studi: Gli studi scientifici negli animali, sono a disposizione da circa 15/20 anni da quando cioè furono eseguiti i primi test in vivo (ahimè..!), su animali da laboratorio (tra cui principalmente ratti, conigli e cani), per verificare scientificamente le benefiche proprietà sulla salute dell'uomo, attribuite all'aglio dalla medicina popolare. In questo caso sono a disposizione risultati indiretti, che provengono cioè da test effettuati sugli animali da laboratorio, per valutarne gli effetti sui vari organi ed apparati, cercando di capirne i principi di farmacologia e tossicologia per una valutazione più organica degli effetti sulla salute dell'uomo. I primi test diretti, ovvero effettuati da Università di Veterinaria o da veterinari per valutare gli effetti dell'aglio nella specie cane o nella specie gatto, sono disponibili solo dagli anni '90 in particolare uno studio Australiano pubblicato sull'Australian Veterinary Journal, indica come il bulbo possa essere tossico se ingerito in quantità eccessive, senza peraltro specificarne i quantitativi. Per maggiore completezza informativa, consiglio di approfondire l'argomento consultando l'articolo di Laura Murphy Pets By Nature dove si riportano altri studi inerenti cipolla e aglio. Nello stesso anno alla Hokkaido Univ. Viene pubblicato un importante studio sugli effetti dell'aglio nel cane e nell'uomo (Acceleration of superoxide generation in polymorphonuclear leukocytes and inhibition of platelet aggregation by alk(en)yl thiosulfates derived from onion and garlic in dogs and humans *H. S. Chang, O. Yamato, , Y. Sakai, M. Yamasaki and Y. Maede Laboratory of Internal Medicine, Department of Veterinary Clinical Sciences, Graduate School of Veterinary Medicine, Hokkaido University, Sapporo 060-0818, Japan 27 May 2003; ) Degli stessi autori fa seguito nel 2004 un altro studio sull'aggregazione piastrinica e ruolo dell'Aglio, questa volta solo nel cane. Molecola incriminata: Il Disolfuro di n-propile, provoca anemia emolitica che si manifesta con vomito e diarrea. Si formano negli eritrociti i Corpi di Heinz, con conseguente debolezza e rottura della membrana cellulare. Vi sono altre molecole tuttavia che sono considerate tossiche, tra cui: S-metilcisteina sulfossido, metil disolfuro, disolfuro di allile. Dobbiamo sottolineare che questi composti sono presenti soprattutto nelle cipolle ed il contenuto nell'aglio è relativo.

Concludendo, comunque, l'aglio rappresenta una delle piante medicinali più antiche e uno tra i condimenti più diffusi al mondo col quale il cane e il gatto sono sempre venuti in contatto. Insieme ad altre liliacee, oltre alle proprietà di controllo sui parassiti, questa bulbosa è in grado di stabilizzare il Dna delle cellule sane e di svolgere un’azione preventiva molto efficace contro vari tipi di tumore sia del tratto gastroenterico sia della prostata.

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