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Farmacista - Formulista

Esperto in fitoterapia

#Propoli
 
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Propoli

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Chi è?

Cosa c’è di meglio, per difendere l’organismo dei cani, che un supereroe fitoterapico il cui nome significa “difensore della città”? Il termine propoli deriva infatti dall’unione di due termini greci: pro “davanti”, e dunque a difesa, e polis, che significa “città”. La sua genesi è proprio legata a questa funzione e a plasmarla, per assolvere a questo compito difensivo, sono state le api. Prelevando il necessario da gemme e cortecce di diversi alberi, le api hanno elaborato con alcuni enzimi ciò che hanno raccolto, creando questa sostanza resinosa e vischiosa, che hanno sfruttato per sigillare gli interstizi dell’alveare e il suo ingresso.
Essendo dunque composta da diversi elementi delle piante, la propoli rientra di diritto tra i supereroi fitoterapici.

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I Superpoteri

Il lavoro delle api, atto a erigere le mura a difesa della propria arnia, è dovuto alla volontà di mantenere all’esterno ospiti indesiderati come batteri e virus. La propoli assolve proprio a questa funzione, grazie alle sue proprietà battericide, disinfettando le parti dell’arnia, in particolare dove l’ape regina depone le uova.
Perché allora non sfruttare queste sue capacità difensive anche in favore dei cani?
La propoli non ha un grande potere antibiotico, ma la sua forza è comunque buona e senza effetti collaterali. La sua azione è infatti immunostimolante, antiinfiammatoria e antiossidante, le sue proprietà antibatteriche e batteriostatiche (impedisce la replicazione di batteri) e agisce inoltre contro funghi e certi tipi di virus, rendendola così un’alleata preziosa soprattutto per disturbi della bocca e delle vie aeree superiori.

 

Dove trovarla

La propoli riposa nel nostro FORZA10 Oral Active, pronta a dedicarsi ai cani con dolcezza ma, al tempo stesso, decisa a difenderli con fermezza.

 

Le imprese

Come altri supereroi fitoterapici, anche la propoli è stata spesso snobbata e i suoi superpoteri trascurati. Chi coltivava la considerava infatti una seccatura, un ostacolo al prelievo del miele, ignorando che proprio quell’ostacolo, in quanto tale, costituiva una risorsa importante.
Tuttavia, non è stato sempre così e alcune antiche popolazioni ne avevano scorto il potenziale. Gli Inca infatti la utilizzavano, così come gli egizi, che la sfruttavano con altre sostanze per mummificare i corpi nel loro viaggio verso l’aldilà e per curare le ferite, grazie al suo effetto cicatrizzante.
I maestri liutai invece, tra cui il celeberrimo Antonio Stradivari, adoperavano la propoli come vernice per gli strumenti musicali.

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